Durante il corso di laurea in Psicologia sono stata allieva interna a Medicina nell’equipe italiana del Prof. E. Kandel, premio Nobel nel 2000, occupandomi delle basi biologiche della memoria: da sempre mi ha interessato l’interrelazione fra corpo e mente, tema sul quale ho ragionato attraverso varie ottiche in tutte le diverse tesi del mio percorso formativo successivo alla laurea. Questa impostazione e un’attività professionale che si è sempre distribuita fra il versante clinico e quello della formazione degli adulti, in una mente curiosa e vivace, che ha sempre amato l’integrazione e l’uso del pensiero laterale ed associativo, simbolico e creativo, ha via via irrobustito una visione olistica e complessa dell’essere umano. 

Ho iniziato molto presto a lavorare in psichiatria, a 24 anni, dapprima all’interno di comunità terapeutiche per poi fare l’ingresso nel 2001 in modo strutturato a Villa di Salute, una clinica per malattie neuropsichiatriche della cintura torinese, dove tuttora opero come Responsabile del Servizio di Psicologia e Psicodiagnosi, coordinando un gruppo di colleghi e di terapiste della riabilitazione. Mi sono specializzata in Psicoterapia presso la Scuola Adleriana e opero anche privatamente nel mio studio torinese. La ricerca e l’attività di formatrice, l’impostazione femminista e antispecista hanno da sempre integrato il versante clinico della mia professionalità.

La mia esperienza

Le sfide quotidiane di quella che chiamo la “trincea” della psichiatria mi hanno spinto ad approfondire lo studio delle tecniche espressive, particolarmente congeniali al mio talento artistico e ai bisogni creativi. E mi hanno accompagnato ad affrontare quesiti deontologici e terapeutici: ho conseguito il Master di secondo livello in Bioetica e ho cominciato a formarmi circa il trattamento dei traumi ed ai suoi effetti a lungo termine sulla salute psichica e fisica degli individui, secondo una prospettiva psicoanalitica e transgenerazionale, il lutto perinatale, la medicina di genere e la psicologia femminile.

Negli ultimi 15 anni è stato sistematico il lavoro di studio e ricerca nell’ambito dei femminismi, in un approccio interdisciplinare che coniuga la psicologia del profondo con la sociologia, la mitologia, l’antropologia culturale, l’archeomitologia, la psiconeuroendocrinoimmunologia, la storia della medicina e la filosofia. Le questioni di genere hanno sostenuto la riflessione sull’operatività quotidiana e i modelli di diagnosi e trattamento clinico, sulla rimozione sociale e scientifica di molti temi e campi di intervento, sull’uso del linguaggio e degli stereotipi nell’ambito della ricerca scientifica, sull’intersezione fra patriarcato, capitalismo e specismo/antropocentrismo. Mi sono occupata di PCOS collaborando nelle attività di “Lotus Flower PCOS”,  di disordini alimentari, delle problematiche psicologiche legate alla fecondazione assistita e agli aborti spontanei.

Sono diventata vegetariana, ho iniziato a praticare Mindfulness e ho scritto un libro che guarda alla relazione e al legame con gli animali alla luce del femminismo interspecifico, sono interessata al sostegno, alla valorizzazione e allo sviluppo delle specifiche del femminile in un’organizzazione sociale circolare egualitaria e paritaria, rispettosa di ogni forma vivente, avversa all’idea di dominazione e sfruttamento di una parte sopra un’altra. Da alcuni anni studio e pratico una forma di sciamanesimo del sacro femminino.

Sicuramente il tema della morte e del morire, dell’invecchiamento, del lutto, del trauma della perdita sono state riflessioni che hanno variamente intercettato il mio lavoro a molti livelli: dal 2003 mi occupo di corsi, seminari, itinerari e convegni rivolti a medici veterinari, trattando in generale del rapporto fra vet e clienti e del legame fra esseri umani e pet, e in particolare della gestione dell’eutanasia e del lutto del gruppo famiglia e dei professionisti coinvolti. Nel 2003 insieme al dott. Franco Fassola, medico veterinario esperto in medicina comportamentale, amico e collaboratore da più di un ventennio, ho scritto un testo proprio su questi delicati argomenti, “L’ultima carezza - Le emozioni degli animali e degli umani nell’eutanasia e nel lutto”, OM Edizioni, che è stato definito dalla giornalista Selma Chiosso “Il più bel libro d’amore mai letto”.

Ho fatto un percorso di formazione all’accompagnamento al morente con il Prof. Cesare Boni già nel 2005. Ho lavorato con donne che affrontano i percorsi di procreazione medicalmente assistita e con quelle che soffrono di PCOS, per le quali il lutto è generalmente “maltrattato” e negato ma molto presente nel campo psichico. Il forte ingaggio per la death education mi ha portato a frequentare attualmente il Master in “Death Studies and the end of life for the intervention of support and the accompanying”. 

In molti anni di attività clinica e di consulente-formatrice per organizzazioni private, pubbliche, Università e Società Scientifiche, circa la quale mi sento di riportare l’insegnamento didattico per la Sisca e la Scivac e per la Società Italiana di Medicina Funzionale, sono stata coautrice di testi scientifici e ho curato rubriche e blog dedicati alla salute mentale ed al benessere psicofisico, di protezione dallo stress e dal burn-out nell'ambito delle helping-profession.

La mia storia

Il mio studio riflette e manifesta senza imbarazzi l’esuberanza della mia attività intellettuale, il mio carattere eclettico e insaziabile. Sono una lettrice onnivora, seguo le mostre e gli eventi della città, amo il cinema, coltivo amicizie, studio con piacere e senza sosta. Mi piace intrecciare nuove collaborazioni, sostenere i giovani colleghi, fare incursioni in discipline diverse e in tematiche poco convenzionali, quali l’esoterismo e la tarologia. Chiacchiero volentieri ma sono un’introversa, ho bisogno di silenzio e solitudine, di pratiche contemplative e spirituali, di scambi non verbali con la natura, che chiamo Madre. I miei figli rimangono la mia linfa vitale in una famiglia che definisco “queer” anche grazie al legame con  gli animali che convivono con noi.

Da alcuni anni la malattia oncologica mi ha tolto a tratti alcune belle energie ma è diventata maestra severissima e sapiente di nuove strade dell’essere e del sapere, dove di nuovo scienza, spiritualità, psicoanalisi e attività espressive sono state alleate di cura per me, prima, e poi per i miei pazienti.

Oggi lavoro con una grande gratitudine ed una meraviglia rinnovata, più consapevole di ciò in cui voglio spendermi. Più onorata di sentirmi una guaritrice e più orgogliosa del mio tempo di Crona, la Saggia Anziana, gioiosa e attenta ai doni che gli anni stanno concedendo al mio corpo e alle mie facoltà psichiche e spirituali.