Floriterapia di Bach

Come dice la Scheffer, i Fiori aiutano “a far sì che l’altro riconosca il suo stato o la sua malattia come una parte legittima della sua personalità, che ne capisca il significato e se ne assuma interiormente la responsabilità, senza con ciò condannarsi.”

(M. Sheffer, “Il grande libro dei Fiori di Bach”, 1981, pag.29)

Mi occupo di floriterapia da più di un decennio, in un’esperienza che mi ha visto anche come docente in una scuola di medicina funzionale (SIMF) per molti anni. L’approdo a questo sistema di diagnosi e cura si è naturalmente collocato all’interno della mia crescita professionale e spirituale, sempre più radicalmente caratterizzata in senso “olistico” e interspecifico. 

La salute non ha a che fare con l’adattamento, spesso richiede anzi il suo opposto, una ribellione energica guidata dalla fedeltà a sé stessi: ricorrere alla floriterapia rinforza questo atteggiamento coraggioso di disponibilità al cambiamento e messa in discussione. 

I Rimedi floreali di Bach sono un strumento di cura gentile e sofisticato che può essere utilizzato all’interno dei percorsi psicoterapeutici o essere oggetto di una singola consultazione. Sono 38 e compongono un raffinatissimo metodo di ascolto dei sintomi psicofisici e degli atteggiamenti disfunzionali della personalità ad essi collegati, degli stati emozionali negativi e disfunzionali che possono caratterizzare il nostro carattere o alcune fasi della vita, dirigendo l’attenzione al processo trasformativo interiore nel quale dobbiamo investire se vogliamo stare meglio.

Non è automatica o meccanica la scelta del Rimedio appropriato: soltanto all’interno di un contesto clinico, dedicato all’ascolto, alla comprensione del quadro personologico e all’identificazione del nucleo problematico attivo in quel momento è possibile dispiegare la ricchezza e la flessibilità di questa risposta terapeutica. E’ un momento di aumento della consapevolezza e di risignificazione dei sintomi, che a tutti gli effetti è un colloquio terapeutico.

I Fiori focalizzano elementi “inceppati”, convinzioni e idee circa sé e il mondo,  vissuti che bloccano. Nel pensiero di Bach i Fiori sono catalizzatori energetici che aiutano la persona a ritrovare il contatto autentico con il Sè, con il centro della personalità, riattivando il percorso di crescita personale: individuare il Fiore corrispondente allo stato disfunzionale che si sta vivendo, diventa modo per consapevolizzare l’insieme di emozioni e idee che alimentiamo noi stessi e che ci incatenano al disagio, al dolore, alla ripetizione degli schemi errati di comportamento. Ma allo stesso tempo sottolinea l’informazione energetica, psichica, archetipica e spirituale che ci manca per evolvere, sulla quale investire per trasformare lo scacco attuale. È soprattutto questo aspetto ad essere estremamente prezioso nel percorso di guarigione: rivolgersi ai Fiori porta la persona a non focalizzarsi sui sintomi bensì agli atteggiamenti disfunzionali che ne stanno alla base. Ecco perchè sono utili alleati dei percorsi psicoterapeutici: la malattia è intesa come un messaggio del Sè che suggerisce delle trasformazioni per raggiungere un grado maggiore di benessere e di equilibrio.

Il Fiore stimola il “medico interno” al paziente, quella formidabile funzione di autoguarigione della psiche che custodisce le energie, i metodi e la spinta attuativa alla rigenerazione. Lo impegna ad assumersi la propria quota di responsabilità nelle vicende che sta vivendo, riflettendo sulle fragilità e le criticità che dipendono da lui.